Nel cuore d’Italia, Labro è un borgo unico… Unico per la sua splendida posizione in cima a un colle boscoso che da un lato traguarda lo specchio del Lago di Piediluco, il più bello del Centro d’Italia, e da un lato l’immensa falesia del Monte Terminillo, l’Alpe di Roma.
Labro è un borgo unico per la sua millenaria storia di rocca a guardia degli antichi confini fra le terre umbre e reatine, unico, per la sua straordinaria storia recente, di recupero e rinascita…
Infatti Labro è stato il primo borgo del Lazio ad avere la ventura di essere integralmente sottoposto a un restauro di tipo conservativo!
Alla fine degli anni ’60, il paese antico, quasi completamente spopolato in virtù della scarsa agibilità alle autovetture, fu ‘scoperto’ da un architetto belga che intraprese un’ispirata quanto ardita opera di recupero urbanistico: e così in quegli stessi tempi in cui i nuclei storici di quasi tutte le città e i paesi d’Italia venivano orrendamente scempiati da improvvidi ‘ammodernamenti’, a Labro, invece, l’utilizzo di materiali e, soprattutto, di forme originali riuscì a compiere il miracolo di resuscitare l’autentica atmosfera della rocca medievale!
E a renderla di nuovo viva! Perché, lo spirito dell’opera di recupero di Labro non fu accademico, volto a una filologica ricomposizione museale dei manufatti urbani, bensì fu uno spirito appassionato di ricostruzione di un autentico spazio vitale, case ‘nuovamente’ da abitare, e vie ‘nuovamente’ da camminare… ‘nuovamente’ eppure in armonia con l’antico!